La ciclofficina è uno spazio situato all'interno dell' Ambasciata dei Diritti che nasce dopo il vertice mondiale sul clima di Copenaghen, dove il riciclo e il riutilizzo dei materiali e il muoversi in bicicletta quotidianamente è il valore fondamentale di esso. Si basa sullo scambio di esperienze e sulla libera circolazione dei saperi, sull’idea di non vivere e non alimentare un sistema fondato sul petrolio, sulle guerre, sul profitto dei beni comuni, sullo sfruttamento indiscriminato del pianeta e degli esseri umani. Questo spazio mette in primo piano i nostri stili di vita, partendo da quei piccoli cambiamenti che incidono realmente sulla quotidianità di tutti noi, dalla consapevolezza di realizzare attraverso la bicicletta una società più sana, più equa, più giusta, che rimetta al centro della vita sociale e politica la persona e l’ambiente. Questo spazio è profondamente contro ogni forma di razzismo e di spirito antifascista.

lunedì 7 novembre 2011

STOP MASSACRO!



La notizia dell'investimento e l'uccisione di un ragazzino a Milano che rientrava a casa in bicicletta, l'investimento della ragazza ad Ancona che lotta tra la vita e la morte, ARTICOLO e tanti altri incidenti che colpiscono l'utenza debole delle città italiane , fanno emergere quanto sia poco considerato l'argomento della messa in sicurezza delle strade per l'utenza debole (pedoni, ciclisti).
Nella nostra città le segnaletiche orizzontali sono quasi scomparse, i motorizzati gudano oramai per abitudine, per chi utilizza la bicicletta è una vera impresa farsi rispettare nel traffico. Le piste ciclabili sono scollegate e riversano in un pessimo stato, le automobili sono parcheggiate ovunque senza alcun controllo, ma paradossalmente l'unica soluzione che si trova per risolvere il problema (che non lo risorve) è l'utilizzo del casco per i ciclisti.
I pedoni devono attendere oltre un minuto per attraversare una strada (se va bene), l'educazione stradale non è parte della nostra cultura, e chi ci rimette sempre sarà chi sceglie di muoversi in maniera sostenibile, utilizzando mezzi pubblici o biciclette.

Continuiamo a denunciare come sempre tuttociò, chiedendo che vengano istituite zone 30, zone a traffico limitato, e percorsi ciclabili per uno sviluppo di una mobilità sana per l'aria della nostra città, perchè le strade non appartengono solo ai veicoli motorizzati, ma sono uno spazio comune, e in questo dev'esserci il RISPETTO per chi sceglie di muoversi liberamente fuori dagli schemi preposti!

Esprimiamo un caloroso affetto a tutte le famiglie che sono state colpite da episodi analoghi...STOP MASSACRO!

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