La ciclofficina è uno spazio situato all'interno dell' Ambasciata dei Diritti che nasce dopo il vertice mondiale sul clima di Copenaghen, dove il riciclo e il riutilizzo dei materiali e il muoversi in bicicletta quotidianamente è il valore fondamentale di esso. Si basa sullo scambio di esperienze e sulla libera circolazione dei saperi, sull’idea di non vivere e non alimentare un sistema fondato sul petrolio, sulle guerre, sul profitto dei beni comuni, sullo sfruttamento indiscriminato del pianeta e degli esseri umani. Questo spazio mette in primo piano i nostri stili di vita, partendo da quei piccoli cambiamenti che incidono realmente sulla quotidianità di tutti noi, dalla consapevolezza di realizzare attraverso la bicicletta una società più sana, più equa, più giusta, che rimetta al centro della vita sociale e politica la persona e l’ambiente. Questo spazio è profondamente contro ogni forma di razzismo e di spirito antifascista.

martedì 1 novembre 2011

Riprenditi la strada...in BICICLETTA!

Crediamo che la bicicletta sia un' invenzione antica quanto contemporanea che possa rivoluzionare i nostri sistemi di vita, a partire da come ci muoviamo nel territorio.
La bicicletta è il mezzo che non inquina, che produce socialità tra le persone, che mette buon umore, che fa bene alla salute individuale e collettiva. Nella bicicletta oggi sono racchiuse molte risposte alle problematiche odierne: devastazioni ambientali, guerre, razzismo, impoverimento delle relazioni sociali tra gli individui, stili di vita sedentari.

Pedaliamo in bicicletta per noi stessi, ma nello stesso tempo per divulgarne l'utilizzo per tutti e per salvaguardarne la salute pubblica. Nelle città le problematiche legate ai gas inquinanti e le Pm10 sono fattori che contribuiscono a rendere invivibile l'habitat in cui viviamo, legato all'utilizzo indiscriminato dei veicoli a motore, contribuendo ad alimentare un sistema che distrugge sia la città in cui ci muoviamo, e che a catena si riversa sulle tematiche globali inerenti allo sfruttamento delle risorse petrolifere, con guerre per controllare i territori proliferi di questa risorsa.

Oggi le scatole a motore, costituiscono quella micro abitazione mobile che ci esterna dal vivere realmente la strada e i quartieri. Mediamente le persone escono dalle loro abitazioni per recarsi al lavoro rinchiusi in queste scatole a motore, una volta raggiunta la sede lavorativa ripartono sempre rinchiusi in scatola a motore per raggiungere di nuovo la loro abitazione: in pratica le persone diventano pacchi postali motorizzati, sempre più isolati dal vivere la strada, questo è il quotidiano.

Questo quotidiano, concesso che una persona non pratichi sport, porta con se tutti quei fattori legati alla salute: vita sedentaria, obesità, problemi cardiovascolari.

Ecco perchè oggi più che mai la bicicletta è quello strumento semplice che può cambiare la vita di tante persone nell'aspetto individuale e collettivo, spostarsi in bicicletta è una scelta che contribuisce a ridurre i gas inquinanti nelle nostre città e nello stesso tempo contribuisce a ridurre l'utilizzo del petrolio, determinando per una persona nuovi spazi di relazioni sociali, guardando la società circostante non attraverso un finestrino, ma sopra ad un sellino.

Spostarsi in bicicletta, ci si può rendere conto che il quotidiano è diverso da quello che viene descritto alla televisione, che ci sono tante persone che della strada ne hanno fatto salotto per comunicare, per scambiarsi saperi ed esperienze, quella strada che non isola, ma rafforza il sistema sociale fatto di tante esperienze e racconti positivi e negativi....il momento è arrivato riprenditi la strada in bicicletta!

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