L’ultimo barlume
per la realizzazione di una via ciclabile in città, si spegne
miseramente contro il muro del binario morto realizzato da pochi
giorni alle spalle di via Marconi.
Il muro di cemento
ben rappresenta la politica intrapresa dall’amministrazione
comunale per una mobilità sostenibile.
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(foto scattata il 21 ottobre 2019)
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Puntualmente ogni anno
compaiono progetti di ciclabili futuristiche in varie parti della
città e in maniera altrettanto puntuale non si fa nulla.
In questo articolo
vogliamo ripercorrere le vicende di questi ultimi anni, anche se in realtà
la storia degli appuntamenti persi sarebbe ben più lunga.
I Soldi destinati
alla ciclabile spariti.
Nel 2016 Il progetto
“biciclettiamo Ancona” vince come secondo classificato il bando
indetto dal comune per il bilancio partecipato, la stampa come dalle
immagini allegate ne da prontamente notizia.
Dei centodiecimila
euro (inizialmente erano 100mila) previsti dal bando 61mila vanno al
progetto “amico parco” mentre i restanti 39mila dovevano andare al progetto Biciclettiamo
Ancona.
Così come si legge
nell’approvazione del bilancio di previsione 2017-2019 “...Dentro
il Parco del Posatora noi vogliamo costruire un’area inclusiva,
che può essere utilizzata da tutti, disabili, non disabili, madri con
i bambini con le carrozzine e normodotati. E il progetto
“Biciclettiamo”,
che è il completamento del percorso ciclopedonale dal Piano al
Passetto. Questi
due progetti sono finanziati , tra l’altro hanno capienza nel
Bilancio del 2017 sul Fondo." Il tutto confermato dalla delibera di giunta n.3 del gennaio 2017.

Come
ciclofficina popolare avevamo avuto un ruolo fortemente attivo sia
nella ideazione del progetto, sia nella raccolta voti ed infine
avevamo dato anche la nostra disponibilità per affiancare
gratuitamente i tecnici comunali per la realizzazione della
ciclabile. Abbiamo passato diversi giorni del
2017
con i tecnici del comune ad ipotizzare come risolvere
alcuni attraversamenti problematici, poi improvvisamente il silenzio.
Non avendo più notizie abbiamo iniziato a chiedere informazioni di
dove fossero finiti i soldi e come mai non si era dato inizio ai
lavori della ciclabile. Le risposte vaghe farneticavano
dell’inserimento del progetto “biciclettiamo Ancona” in
progetti più ampi di mega ciclabili, cosa chiaramente falsa e
quantomeno illegittima visto che il bando non prevedeva clausole che
potessero assegnare i fondi ad un destinazione diversa.
La
bufala della ciclabile al posto dei binari.
Parallelamente
a questi episodi il comune decretava la fine della stazione
ferroviaria marittima, dando un pesante colpo a tutte le possibilità
di avere una metropolitana di superficie che alleggerisse il traffico
cittadino e nel contempo obbligava centinaia di pendolari all’uso
dell’automobile in centro. Ed è in questo contesto , sollecitato
dalle nostre proteste e non solo, che un assessore ha il colpo di
genio rivelandoci una indiscrezione “ Tranquilli faremo passare la
ciclabile al posto dei binari che portavano alla stazione marittima”.
Nonostante
la gravità di aver soppresso la stazione avevamo iniziato a pensare
che tutto sommato, una ciclo pedonale che dalla stazione arrivasse al
porto avesse in qualche modo compensato il danno di aver eliminato il
terminal e sarebbe stata l’ideale soluzione per evitare pericolosi
attraversamenti in una parte problematica della città. Col passare
dei giorni vedevamo questa idea concretizzarsi osservando i lavori
che si stavano facendo al posto dei binari, sembrava proprio che
stessero facendo una strada, una ciclabile nella nostra testa.
Poi l’amara sorpresa di questi giorni la ricomparsa dei binari ed
un blocco di cemento a decretare la tomba di ogni sogno.
Bufale
su bufale.
Ma
le bufale sulle ciclabili non finiscono qui. Ogni qualvolta
l'amministrazione comunale ipotizza dei lavori a forte impatto
urbanistico ci infila in mezzo l’idea di metterci una ciclabile,
così ci sarà una ciclabile per il lungomare nord e ci sarà una
ciclabile per il nuovo molo per le navi da crociera.
In
entrambi i casi non si capisce come ci si arrivi a tali ciclabili
visto che non c’è un circuito cittadino che vi ci porti, se non a
rischio della vita attraversando strade dominate dai TIR. Fatto ancor
più grave che la ciclabile è usata a modo di compensazione per
opere (come il molo per le crociere) che aumenteranno l’emissione
di inquinamento come dimostrato da più studi.