Sabato 03 Novembre dalle ore 15:00 ciclofficina per tutti/e. Seguirà una discussione "a rota libera" sul ruolo della bicicletta nella città con video e libri dedicati. A seguire dalle 19:00 aperitivo wok!
Vi aspettiamo!
La bicicletta e il suo ruolo
nella città
Il primo incontro sulla
tematica della bicicletta nasce per un confronto sulla mobilità ciclabile nella
città, un momento progettuale per scambiarsi idee ed opinioni su come sia
necessario rivedere i quartieri della città e di come mettere in pratica forme
partecipate per costruire habitat urbani più vivibili, restituendoli alla
socializzazione con quartieri e rioni più a misura di bicicletta e di persona.
Con l’avvicinarsi delle
elezioni la parola “pista ciclabile” sarà una terminologia utilizzata da molti
candidati in maniera trasversale, compensandola con un'altra parola i
“parcheggi” per automobili. Dopo il 28 aprile con la prima bicifestazione
#salvaiciclisti ai fori imperiali di Roma, oltre cinquantamila persone sono
scese in piazza con la bicicletta per chiedere a livello nazionale città più a
misura di bicicletta.
Città a misura di bicicletta
è un espressione tutt’altro che non politica, e il costruire seriamente e non a
spot elettorali spazi urbani più vivibili, meno caotici, questa espressione non
appartiene solo ad alcuni fissati della bicicletta, ma è una pratica che parla
nell’interesse della collettività, per le generazioni di oggi e quelle di
domani.
Per capire meglio quello che
si vuole esternalizzare e per comprendere meglio quali sono le cause che hanno
determinato il bisogno reale ed una visione diversa di città e di spazi
pubblici, possiamo prendere come esempio un paese europeo come l’Olanda.
L’Olanda è tra il più alto
paese ad avere ciclisti urbani, molti pensano che sia stato sempre così, ma
dopo la seconda guerra mondiale con il boom economico e il “progresso”
l’automobile prese sempre più spazio nelle città portandosi con se degli
effetti devastanti per l’alto numero di morti, soprattutto tra i bambini
inferiori ai 14 anni. Questo elemento diede vita a proteste di piazza per
chiedere città meno motorizzate e più a misura di ciclista e pedone. Le cause
che hanno determinato un paese tra i più ciclabili del mondo furono tre: la
crisi petrolifera, le vittime della strada, e la qualità della vita sempre più
scadente nelle città.
Se si esaminano le tre cause
citate, notiamo che oggi simili condizioni le troviamo in Italia. Oltre questi
aspetti, la propulsione alla bicicletta in Olanda fu determinata da scelte
politiche mirate alla mobilità ciclabile, cosa che non avviene in Italia per
scelte ancora improntate al traffico motorizzato.
Dopo vent'anni anni di masse
critiche nelle città italiane e con la persistenza di associazioni variegate
nel mondo della bicicletta, e con il movimento #salvaiciclisti qualcosa
lentamente inizia a muoversi, anche grazie ad internet con social network e
blog dedicati, che hanno creato rete prima virtuale, poi reale.
In questi passaggi una
notevole ed importantissima consistenza è stata data da movimenti e
associazioni ambientaliste attive, che hanno determinato la fase
pre-referendaria sull’acqua ed il nucleare, creando una nuova fase dell’agire
politico nei territori.
Anche ad Ancona, si danno
vita a campagne di sensibilizzazione sulla bicicletta con proposte progettuali,
facendo comparire per la prima volta la terminologia “mobilità ciclabile” in
una relazione comunale sulla mobilità urbana seppur ancora in maniera timida.
Contestualmente gli Stati
generali della bicicletta svolti a Reggio Emilia partecipati da oltre
cinquecento persone delineano sia a livello nazionale che locale, delle linee
per progettare città a misura di bicicletta con la pubblicazione di quattro
documenti:
Ad oggi è
necessario che nella città vengano attivate misure per rilanciare la mobilità
ciclabile nella città, tra cui la prima per superare la conformazione
territoriale è l’ intermodalità con i trasporti pubblici locali (Tpl).
Per realizzarla è
necessario attivare il trasporto di biciclette pieghevoli nei bus, ridistribuendo
la scala degli incentivi sugli acquisti di queste in maniera equa e
sostenibile, facendo leva con la scala incentivo/disincentivo.
Si tratta di
riprogettare la città, spostando la mobilità dall’auto privata a modalità più
efficienti: mezzi collettivi, biciclette pieghevoli ed elettriche e utilizzare
l’auto solo quando serve ed è necessaria, evitando l’inutile consumo di
territorio, restituendo spazi più vivibili, meno caotici, per salvaguardare la
salute delle persone, sia a livello fisico che mentale.
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