La ciclofficina è uno spazio situato all'interno dell' Ambasciata dei Diritti che nasce dopo il vertice mondiale sul clima di Copenaghen, dove il riciclo e il riutilizzo dei materiali e il muoversi in bicicletta quotidianamente è il valore fondamentale di esso. Si basa sullo scambio di esperienze e sulla libera circolazione dei saperi, sull’idea di non vivere e non alimentare un sistema fondato sul petrolio, sulle guerre, sul profitto dei beni comuni, sullo sfruttamento indiscriminato del pianeta e degli esseri umani. Questo spazio mette in primo piano i nostri stili di vita, partendo da quei piccoli cambiamenti che incidono realmente sulla quotidianità di tutti noi, dalla consapevolezza di realizzare attraverso la bicicletta una società più sana, più equa, più giusta, che rimetta al centro della vita sociale e politica la persona e l’ambiente. Questo spazio è profondamente contro ogni forma di razzismo e di spirito antifascista.

lunedì 14 febbraio 2011

LA SALUTE NON HA LIMITAZIONE

Alcune riflessioni sulla limitazione del traffico volta a ridurre la densità delle polveri sottili PM10 nell'aria nella città di Ancona.

L'idea di ridurre la densità delle polveri sottili con la limitazione delle auto è uno strumento superato, se non accompagnato da un diffuso sviluppo della mobilità sostenibile a tutti i livelli.
Purtroppo per i ciclisti urbani, per i pedoni grandi e piccoli che tutti i giorni affrontano la giungla urbana, lo strumento della limitazione del traffico appare inutile per diverse motivazioni.
Va considerato nella città di Ancona un problema culturale e strutturale sulla mobilità urbana il quale pone l' urgenza di ridisegnare il sistema dei trasporti, in primis cercando di ridurre drasticamente gli spostamenti su quattro ruote, incentivando l'utilizzo delle biciclette e dei trasporti collettivi nella città, costruendo una sinergia con tutte le parti socio economiche.
Oggi è necessario intervenire con campagne di informazioni e di incentivazione a tutela del bene pubblico principale cioè la salute, un bene che deve restare fuori dalle logiche commerciali e di profitto.
Per sviluppare queste priorità bisogna ripensare la struttura della città: è una follia continuare a costruire parcheggi per le automobili in centro, non risolleva le condizioni economiche di una città profondamente colpita dalla crisi, anzi  la si affossa in un sistema sempre più deleterio che mette in crisi anche la salute dei cittadini.
Interventi primari per sposare la mobilità sostenibile sono quelli di creare strutture adeguate per chi sceglie di muoversi responsabilmente, una su tutte le piste ciclabili collegate tra loro in modo da permettere a chi voglia utilizzare la bicicletta di spostarsi con sicurezza nella città.
Costruire parcheggi non serve se non a sperperare denaro pubblico mentre potenziare i parcheggi esistenti fuori dal centro con maggiori collegamenti bus e navette, o proponendo l' alternativa del bike sharing è una soluzione migliore e senza dubbio più ecologica. Andrebbero istituite zone 30 e ZTL nei quartieri dove maggiore è il passaggio pedonale, in particolare  nella zona di P.zza Ugo Bassi e gli Archi,  la segnaletica  fondamentale andrebbe migliorata, così come tutto il sistema di sincronizzazione semaforica, evitando tempi biblici di attesa per ciclisti e pedoni.
Muoversi responsabilmente in città deve diventare una priorità per tutti i cittadini, che va diffusa in ogni sua forma, creando infrastrutture e promuovendo campagne di sensibilizzazione nell' immediatezza, soprattutto alla luce degli ultimi rapporti sulla qualità dell' aria che si respira nella nostra città.  Con la speranza che queste prime limitazioni al traffico cittadino siano il punto di inizio di una riflessione seria e risolutiva a tutela del fondamentale diritto di tutti, quello alla salute.

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